MARIA CRISTINA ODASSO: IL VENTURE CAPITAL LIFTT

MARIA CRISTINA ODASSO: IL VENTURE CAPITAL LIFTT

Iniziamo il nuovo anno pubblicando l’ottava puntata del podcast “Il salotto dell’imprenditoria innovativa”. Oggi il nostro ospite è Maria Cristina Odasso: dopo la laurea in Ingegneria Gestionale presso il Politecnico di Torino, Maria Cristina ottiene il Dottorato di Ricerca in Economics and Management of Technology presso l’Università degli Studi di Bergamo. Il suo percorso professionale si sviluppa in consulenza direzionale, come Manager e responsabile della divisione di Practice Development e Intelligence in ICM Advisors, con focus sulla valutazione e valorizzazione degli asset immateriali. Successivamente ricopre il ruolo di responsabile Market Intelligence EMEA in Comau, multinazionale di automazione e robotica. Attualmente Maria Cristina è responsabile del dipartimento di Business Analysis e Valuation in LIFTT dove coordina il processo di selezione e valutazione delle opportunità di investimento.

Con lei esploriamo il mondo LIFTT, il Venture Capital torinese presieduto dall’imprenditore – scienziato Stefano Buono.

Maria Cristina, ad oggi LIFTT ha già incassato 46,5 milioni di euro e ha investito in 30 startup 28 milioni di euro: come valutate e analizzate le start-up e le idee in cui investite (ad oggi avete investito nel 2% sulle 1800 totali)? 

Abbiamo la fortuna di vedere ogni giorno nuovi progetti e proposte di investimento. Abbiamo creato modalità che rendessero il nostro processo di selezione il meno discrezionale possibile, cercando di valutare ogni opportunità in modo oggettivo. Il nostro obiettivo è quello di investire in progetti a forte contenuto tecnologico; dall’altro lato il processo di selezione di LIFTT si basa su diversi step, con approfondimenti successivi e sequenziali che analizzano il progetto sempre più in profondità.

Prendiamo in considerazione aspetti che vadano a qualificare la tecnologia, il salto inventivo rispetto allo stato dell’arte, le caratteristiche del modello di business, l’innovazione portata dal progetto, l’appetibilità del mercato e le sue prospettive di crescita. Naturalmente i risultati economici associati a ciascun progetto sono un fattore molto importante, oltre al commitment del team: sono tutti fattori che durante il processo di analisi vengono considerati. E’ anche importante dire che cerchiamo sempre di costruire. Come sottolineato, abbiamo 31 partecipate: questo portafoglio è molto eterogeneo in termini di settori tecnologici, industriali e ambiti applicativi. Non abbiamo un particolare verticale, ma investiamo in modo trasversale su tutti gli ambiti tecnologici, cerando di costruire il nostro portafoglio attivamente con obiettivi di crescita, in particolare modo verso le tecnologiche. Come lo facciamo? Cercando di monitorare continuamente quelli che sono i trend tecnologici, lo stato dell’arte… studiamo tanto e dall’altro lato guardiamo con grande attenzione anche quelle che sono le dinamiche di investimento: dove questi due fattori trovano un punto di congiunzione, quella è un’area  – se vogliamo tecnologica-applicativa –  che diventa di grande interesse per LIFTT.

Le smart city e i sistemi di trasporto intelligenti stanno aiutando a creare un futuro più sostenibile che prevede una minor congestione stradale e una migliore gestione della popolazione in crescita: per quanto riguarda appunto il mondo della mobilità, quali sono secondo lei le linee guida e i maggiori driver di riferimento che porteranno gli investimenti nel futuro delle tecnologie per il settore dei trasporti?

Il settore della mobilità negli ultimi anni è stato dominato dalla convergenza tra mondi diversi: quello dell’automotive, dei trasporti tradizionali, il mondo dell’energia e il mondo del digitale. L’overlapping tra questi tre settori in qualche modo ha plasmato e ha cambiato il perimetro della mobilità – come la intendiamo oggi – generando nuovi prodotti, servizi e soprattutto nuovi modelli di business. L’acronimo AACES (access autonomous connected elecrict share) rappresenta bene quelli che sono i quattro macro pilastri che negli ultimi 10 anni hanno concentrato tutte le attività innovative del settore e il flusso di investimenti che li ha supportati e che continuerà a farlo nei prossimi anni.

Ascolta l’intervista completa su Spotify

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