Riprendiamo dopo la pausa estiva la nostra serie di interviste con un grande personaggio del mondo dell’innovazione: Mario Manzo, Vicepresidente di Piemonte Innova. Dopo anni di top management in aziende multinazionali, tra cui Olivetti, ha avviato varie attività imprenditoriali. È Vicepresidente di Piemonte Innova, Fondazione specializzata nel supportato alle piccole e medie imprese nei processi di innovazione e trasformazione digitale. La Fondazione coordina il Polo di Innovazione Digitale della Regione Piemonte; il Cluster Nazionale delle Smart Communities; è ente strumentale, in collaborazione con il Consorzio CSI, per il supporto ai comuni sui bandi del PNRR ed è centro di competenza per la trasformazione digitale delle organizzazioni non-profit. L’Ing. Manzo è Professore visitante della Università di Piura, Perù. Tra le varie cariche istituzionali, è Consigliere della Associazione Italiana per la Ricerca Industriale (AIRI), di Federmanager Torino, ed è socio fondatore di uno dei principali gruppi di Business Angels Italiani, il Club degli Investitori.
In questa puntata, abbiamo avuto il privilegio di approfondire come la Fondazione stia supportando il territorio regionale nella gestione di progetti di ricerca e di innovazione, delle principali azioni messe in campo nel percorso di sviluppo di “Torino Smart City”, oltre a scoprire come vengano offerti aiuti concreti alle realtà periferiche e ai piccoli comuni nell’accedere ai bandi del PNRR. Manzo vede una Torino del futuro come un polo di riferimento nel panorama del futuro digitale del nostro Paese, soprattutto per le giovani generazioni di oggi. Questa visione si unisce al già potente motore Piemonte, alimentato da settori come l’aerospazio, l’innovazione, la sostenibilità (con un occhio alla climate tech) e l’agrifood. Condividiamo con voi questa stimolante conversazione che getta luce su un futuro che siamo tutti entusiasti di esplorare: restate sintonizzati sul podcast del salotto di Alexandre Campra con i suoi ospiti, pronti a essere ispirati dall’incredibile mondo dell’innovazione.
Mario, dal 2022 “Torino Wireless” è diventata “Piemonte Innova”, di cui sei Vicepresidente: ci puoi raccontare che cos’è la Torino wireless e che cosa è cambiato da un anno?
Torino Wireless oggi ha una storia di più di vent’anni: nasce per volontà del Ministero della Ricerca e di alcune grandi istituzioni, tra cui l’Unione Industriale (allora rappresentata da Pininfarina e dall’ex rettore del Politecnico Professore Zich). All’inizio Torino Wireless si è occupato fondamentalmente di due cose: coordinare progetti di ricerca e fare in modo che la ricerca avesse un impatto anche sulle piccole e medie imprese, sugli Atenei e sui centri di ricerca. In quegli anni spese di 100 lire di ricerca 99.9 andavano a tre aziende italiane… non c’era nessuna premialità. Con noi nasce una legge che si chiama 497, la prima legge che prevede una premialità per fare progetti di ricerca in filiera, con coinvolgimento di piccole e medie imprese e di centri di ricerca.
La nostra seconda grande missione è stata quella di iniziare il mondo delle startup, perché nei primi anni 2000 non si parlava ancora di startup. La Fondazione è stata una dei fondatori dell’incubatore del Politecnico e ha anche creato due fondi di investimento – uno di venture che si si chiama Innogest e un fondo istituzionale dedicato all’idea che diventava impresa (quindi Sid capital) che si chiamava Piedmont Tech. Attorno a questa realtà di incentivazione o meglio di “inizio del mondo delle startup” è nato uno dei primissimi gruppi di business Angels che oggi è il Club degli Investitori, forse la più grande comunità italiana di business angels. Nel tempo la Fondazione ovviamente in vent’anni è cambiata molto: di fatto oggi siamo un’agenzia di innovazione, un luogo in cui gli imprenditori trovano risposte tecnologiche ma anche la capacità di fare progetti collaborativi. Da sempre mettiamo gli imprenditori insieme per fare ricerca ma anche per fare offerta competitiva. Abbiamo anche sviluppato una serie di verticali che sono risposte a una domanda a cui pochi rispondono: siamo diventati il centro di competenza di riferimento italiano per il social tech. Aiutiamo il mondo del non profit del terzo settore a digitalizzare i processi, oltre a coordinare il cluster nazionale della tecnologia: insieme al Ministero della Ricerca oggi disegniamo gli assi dei temi principali di ricerca sulla tecnologia del nostro Paese.
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